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1999
Poesie per il concorso sul vino Rabelais
NATURA MORTA, CON VINO
NON
OSO
DIR
CHI
FUI
AL TAPPO
DEL MIO SE CHE SA
L’AUDACIA DEL MAI
I SUONI LIEVI DEL MA
UN PERO’ SENZA FONDO
DEL MONDO CHE GRIDA:
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“VENDETTA!”
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A UN’ERRATA ETICHETTA
PER UN BRINDISI AL CAOS
UNO SGUARDO AL DENTE
COME LA PASTA ASSENTE
CUCINATA UN PO’ A CASO
TRA LE SERE DI AGOSTO
CERCANDOMI UN POSTO
NELLA BABELE DEL BERE
UN DOVER POSSEDERE
A TUTTI I COSTI LA VITA
VOLERLA PIU’ SGUALCITA
GIOCATA E IMBRUTTITA
A FURIA DI PAROLE
QUASI ROTTA
COME LA
BOTTIGLIA CHE
SCOPPIA MUORE
IN PICCOLI COCCI
OGNI GIORNO
SI PERDE SUADENTE BAGNATA DAL SOLE…
NEMMENO IL BICCHIERE SAPREBBE DIRE
I VIZI DEL TEMPO E DEL SUO DIVENIRE
LO SGOMENTO UN PO’ ASTRATTO DI ME
CHE NON PARLO SEMPRE PER NIENTE
MA DI NIENTE RIEMPIO IL CUORE ARSO
DAL DESIDERIO DI CAPIRE LA BOCCA
LA FRECCIA CHE SCOCCA DI SERA
E DALL’ALBERO CADE LA PERA
UN SOFFIO MALATO DI VENTO
UN MINUTO ASSAI LENTO
UN SECONDO DI NOIA
IL FLASH DI UNA GIOIA
UN GOCCIO DI ORA
L’UVA A SPICCHI
E BIMBI FRITTI
TRA LA LUNA
POI IO
SI’?
SE?
NO
NI
DO
RE
ME
RE
SO’
MA
FA
TU
COSA?
UN GESTO
UN PRETESTO!
PER RICOMINCIARE
A GIOCARE E SPERARE
SOGNARE DI VIAGGIARE
ESPANDERE STRANE PAROLE
GUARDARE QUEL SOLE E CAPIRE
ANCHE SE TUTTO DOVRA’ PUR FINIRE
E IL GIOCATORE SE NE ANDRA’ A DORMIRE
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